Dolci

Chiacchiere di carnevale: ricetta senza burro

Cenci in Toscana. Bugie in Piemonte e in Liguria. Galani in Veneto. Frappe nel Lazio. Regione che vai nome che trovi per questi dolci tipici del periodo di carnevale che sbucano nelle vetrine delle pasticcerie già nella seconda settimana di gennaio prendendo il posto di panettoni, pandori e carbone. Semplici da fare anche a casa ognuno segue la propria ricetta confidando nel risultato perfetto, chiedendosi sempre se la versione della nonna, con grappa e scorza di limone, sia quella più attendibile. C’è chi le frigge, chi le cuoce al forno e chi sostituisce il burro con l’olio evo.
Ricordo ancora la prima volta che, insieme a mia mamma, ho cucinato le chiacchiere. Avrò avuto 12 anni o giù di lì. La ricetta arrivava da una sua amica, la dose era per una famiglia evidentemente numerosa e a nessuna delle due era passato nemmeno vagamente per la testa di dimezzare la dose. La farina che avevo setacciato sulla spianatoia (mi venivano affidati sempre questi compiti impegnativi) era pari ad 1kg e quando ho aggiunto vino, zucchero, uova e olio la massa si era quasi triplicata. Dopo il riposo necessario, munita di matterello e ancora farina per imbiancare la spianatoia, avevo steso l’impasto sottilmente (ma che più sottilmente di così non si poteva, perché sia mai che invece di 5 vassoi pieni ne avessimo ottenuti solamente 4) ed era iniziata una frittura poi proseguita per alcuni giorni :D…
Da quella volta la ricetta fu cestinata e quando si avvicinava il periodo di carnevale nessuno osava avanzare la richiesta delle chiacchiere fatte in casa.
Solo da qualche anno ho ritrovato il gusto di impastare le chiacchiere ma solamente perché mi affido ad una dose per 6 persone (noi e qualche vicino di casa) e per friggerle (per me le frappe sono senza burro ma rigorosamente) utilizzo un olio che non fa odore durante la cottura. Provate a farle ma vi avverto: sono friabilissime (come quelle che si acquistano in pasticceria) e una tira l’altra!

Chiacchiere senza burro
Ingredienti per 6 persone
280g di farina 00 + q.b. per la spianatoia
50g di zucchero semolato
1 uovo
1 tuorlo
20g di olio evo
80g di vino bianco secco*
1lt di olio di semi per frittura
zucchero a velo q.b.

Procedimento
Setacciate la farina sulla spianatoia, unite lo zucchero semolato e fate la fontana. In una ciotola sbattete leggermente l’uovo con il tuorlo e versateli al centro della fontana. Iniziate a mescolare con una forchetta e unite in due volte l’olio e il vino. Impastate con le mani fino ad ottenere un panetto liscio e compatto. Avvolgetelo con pellicola trasparente e lasciatelo riposare per 30 minuti a temperatura ambiente.
Trascorso questo tempo infarinate la spianatoia, riprendete l’impasto e stendetelo con un matterello allo spessore di 3/4mm. Con una rotella tagliapasta ricavate le chiacchiere rettangolari o triangolari facendo anche dei tagli al centro nel senso della lunghezza. In una casseruola dai bordi alti (preferibilmente in ferro o alluminio) versate l’olio di semi. Portatelo ad una temperatura di 170° circa e friggetevi le chiacchiere poche alla volta girandole a metà cottura fino a che non saranno dorate. Recuperatele con una schiumaiola, sgocciolatele bene e fatele intiepidire su un foglio di carta per fritti. Spolverizzatele con abbondante zucchero a velo e servite.

*è possibile sostituire il vino bianco con la grappa o con il marsala.

Sara

Buona forchetta, blogger, sommelier e content creator sono un’instancabile curiosa. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Social media addicted, mi trovate sempre connessa!


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