Food & Wine

Red obsession, il documentario sul futuro dei vini più pregiati al mondo

Red Obsession è un’elegante e approfondita analisi del Bordeaux, dagli evocativi chateaux francesi, alle quotazioni in borsa, fino all’apertura al ricco mercato cinese.

I quesiti riguardo al mondo del vino di lusso

Come può una bottiglia di vino essere pagata 500.000 dollari? Cosa fa si che diventi l’ossessivo oggetto del desiderio dei più ricchi imprenditori asiatici? Come può un vitigno francese autoctono essere impiantato ai confini del gelido deserto del Gobi nel nord-ovest della Cina? Red Obsession è il docufilm che risponde ad alcune domande frequenti quando ci approcciamo al mondo del vino di lusso raccontando l’incredibile crescita del mercato del Bordeaux e prendendolo come esempio del cambiamento della società globale. 

Red Obsession docufilm

Red Obsession: produttori o commercianti?

Il film si apre con evocative riprese aeree dei più famosi chateaux francesi e dei loro vigneti, raccontando la storia del vino Bordeaux tra prestigio, qualità e passione di chi lo produce: Chateau Lafite Rothschild, Chateau Latour, Chateau Margaux, Chateau Haut-Brion e Chateau Mouton Rothschild. Poco per volta l’attenzione del documentario viene spostata dall’ambito produttivo a quello economico raccontandoci come il valore di questo vino sia cresciuto del 1000% nei primi anni 2000 e di un ulteriore 40% nel 2010, fino ad arrivare alla perdita degli usuali compratori americani (non sufficientemente ricchi da poterselo ancora permettere) guadagnando l’interesse dei nuovi multimiliardari cinesi. Il Bordeaux si trasforma da bene di consumo a forma d’investimento: è troppo costoso per essere bevuto ma non per essere acquistato, rivenduto e collezionato. I poetici viticoltori di inizio film si manifestano nella loro seconda e più materica veste di grandi commercianti, suscitando dubbi nei critici e negli appassionati, facendo insinuare la paura di una possibile bolla speculativa. Che fine farebbe il più maestoso dei vini, se il volubile mercato asiatico cambiasse l’oggetto delle sue ossessioni ora che è diventato così costoso che nessun altro, a parte loro e qualche altro miliardario della penisola arabica, può permetterselo? Ad accrescere le ansie dei francesi è anche il recente interesse dei cinesi per il vino in generale, ultimo capitolo della loro mania di occidentalizzazione: ogni anno piantano 20.000 acri di vigne nelle zone più spaziose, remote e difficili della loro nazione, nell’estremo nord ovest al confine col deserto, vicino alla gelida Mongolia. Sarà interessante vedere se tutto questo evolverà in una nuova cultura del vino cinese, creato non solo per l’elite ma per il consumatore asiatico medio. Ne produrranno sempre di più o continueranno solo ad importarlo?

Red Obsession un docufilm per tutti

Red Obsession, grazie alla forza estetica delle sue riprese e alla semplicità con cui tratta l’argomento, offre moltissimi spunti di riflessione non solo agli appassionati di vino e di industria agroalimentare ma anche a chi, del tutto estraneo a questi temi, voglia unicamente vedere un documentario interessante e molto ben realizzato. Presentato al Festival di Berlino nel 2013, vincitore di vari riconoscimenti e recensito speldidamente dai critici cinematografici, purtroppo non ha avuto presa nella grande distribuzione, restando nel cassetto degli appassionati per anni, sconosciuto ai più. E’ il caso di riscoprirlo!

red obsession film documentario

Se vi abbiamo incuriositi sappiate che trovate il film documentario Red Obsession disponibile gratuitamente in inglese su youtube (sottotitoli inglesi disponibili con generatore automatico) oppure è disponibile in italiano a pagamento sia per il noleggio che per l’acquisto.

Agnese

Fotografa freelance professionista specializzata in food&wine, travel e reportage; si occupa anche di post produzione e ritocco fotografico per terzi. Foodie appassionata, vive seguendo i valori dell' ecosostenbilità e predilige scrivere di realtà che lavorano a basso impatto ambientale e che si curano del benessere di terreno, animali e persone, producendo alimenti sani e il più possibile naturali. Viaggiatrice in solitaria, ama apprendere dai luoghi visitandoli per lo più senza programmazione e concedendosi il piacere di improvvisare il percorso giorno per giorno. Negli anni ha collaborato ed è stata pubblicata tra gli altri da Manfrotto, CNN Travel, Il Sole 24 ore, Gambero Rosso, Electrolux, Netaddiction, La Repubblica. Il mio sito portfolio è www.agnesegambini.it


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