Best of the Apps – Un viaggio nei sapori e nell’identità dell’Appennino
Sono 210 e il loro numero è destinato a salire. Hanno aderito con entusiasmo al progetto Best of The Apps e adesso sono pronti a ripartire tramandando la tradizione e contemporaneamente reinventandosi per far scoprire la ricchezza dell’Appenino con le sue infinite potenzialità. Il comune denominatore è la resilienza sapientemente miscelata con la voglia di fare. Si perché se il terremoto di due anni fa li ha colti alla sprovvista e danneggiati loro, i produttori delle eccellenze del centro Italia, non si sono affatto scoraggiati. Le ferite ci sono state e le cicatrici sono evidenti (alcune più di altre) ma le idee e la sapienza artigiana non sono state minimamente intaccate. Produzioni genuine, prodotti introvabili altrove e eccellenze del territorio sono la chiave per procedere verso il futuro riscuotendo consensi da parte di consumatori attenti, solidali e consapevoli pronti, allo stesso tempo, ad aiutare una comunità che non ha paura di mostrare le proprie fragilità.
Best of The Apps è un progetto che offre a tutti i produttori delle eccellenze dell’Appenino un sostegno sotto forma di vetrina on line gratuita in cui possono raccontarsi e nel contempo vendere i loro prodotti in modo facile e gratuito. Navigando sul sito, i consumatori, oltre a leggere numerose storie e fare acquisti, hanno la possibilità di tracciare un personale “itinerario del gusto” e decidere di fare visita ad alcuni dei produttori organizzando un tour turistico/gastronomico tra Marche e Umbria.
Preparatevi ad osservare panorami unici, assaggiare cibi ricercati e a rigenerarvi in un ambiente autentico che ha molto da offrire. Selezionate i “vostri” produttori in base alle categorie merceologiche (salumi, formaggi, olio, confetture, legumi, pasta) e le località che vorreste visitare e sappiate che alcuni di loro, attivi anche dal punto di vista dell’ospitalità, mettono a disposizione per i turisti agriturismi, ristoranti e piccole strutture ricettive a gestione famigliare.
Se la vostra meta dovesse essere Fabriano, iniziate con un giro turistico tra le bellezze architettoniche e artistiche della città che regalano scorci suggestivi e trasudano storia.
Preparatevi ad assaggiare il Salame di Fabriano, presidio Slow Food prodotto da pochissime aziende presenti nel territorio dell’omonimo comune. Si tratta di un salume dal sapore molto intenso fatto con soli 4 ingredienti: coscia del suino (oltre a girello e sottospalla che sono però facoltativi) sale, pepe nero e vino bianco locale. A questi viene aggiunto il Lardello, ovvero il grasso della schiena del maiale, che viene tagliato a mano a cubetti e il cui peso totale non supera il 10/12% del peso del salame intero. I tempi di produzione del Salame di Fabriano sono circa 90gg. e durante la stagionatura la perdita di peso e volume è notevole. Non contenendo conservanti, dopo l’apertura il salame deve essere consumato velocemente.
Per saperne di più su miele e d’intorni (compresi abbinamenti culinari e le mille e una proprietà di polline, pappa reale e propoli) segnatevi questo indirizzo: Country House Salomone. La struttura ospita una Fattoria Didattica “Ligustica” (che altri non è che il nome della razza di ape più diffusa in Italia) dove bambini e adulti possono conoscere in modo teorico e pratico tutta la filiera produttiva che c’è dietro ad un barattolo di miele e ai prodotti dell’alveare in genere. La fattoria, oltre al percorso apistico, ospita anche un percorso di erbe officinali con circa 90 varietà di essenze, un frutteto, una postazione di monitaraggio delle api (ce ne sono 40 in tutta l’Italia) e un’aula di degustazione. A completare la struttura 6 camere immerse nella natura per il pernottamento, un’area di sosta attrezzata per i camper e un ristorante dove gustare prodotti locali semplici e genuini. Se passate di qui chiedete di poter assaggiare la sapa ovvero il mosto cotto, in questo caso del vitigno autoctono Verdicchio DOC di Matelica addolcito con il miele. Un vero e proprio nettare.
Poi, sempre a Fabriano potreste ascoltare la storia di un ragazzo poco più che trentenne che quando ha compiuto 18 anni piuttosto che ricevere un auto, ha avuto in regalo due arnie con le api. Il suo nome è Giorgio Poeta e dopo anni di studi e ricerche ha scritto la tesi di laurea parlando del suo esperimento più riuscito: il miele di acacia invecchiato per 9 mesi all’interno di botti di rovere francese che precedentemente hanno ospitato il vino rosso locale IGT Kurni.
Spostandovi verso Norcia contate di acquistare conserve di visciole, sambuco e rosa canina presso l’Azienda Agricola Sibilla.Tra le specialità di Enrico, che dal 1990 coltiva la frutta con la quale produce le sue composte e marmellate ci sono le pere mézze in sciroppo di acqua e zucchero di canna. Si tratta di un frutto quasi dimenticato, piccole pere che ancora intere con il picciolo vengono immerse nello sciroppo e possono essere mangiate da sole o in accompagnamento a creme di ricotta.
Per formaggi pecorini, olio extra vergine di canapa e salumi di suino nero cinghiato(allevato per circa 14 mesi allo stato brado)la tappa è l’Azienda Agricola Le Terre di Quarantotti. I formaggi e la ricotta (ma anche yogurt, mozzarella e stracchino) sono prodotti esclusivamente con latte di pecora munto dalle circa 520 pecore di razza sarda e lacaune allevate presso l’azienda e non mancano una scuola di formaggio, un orto sinergico e 4 appartamenti per il pernottamento.
A Castelluccio di Norcia, dove le attività commerciali sono state spostate all’interno di container, restano le dolci colline da fotografare soprattutto durante il periodo della fioritura delle lenticchie (con tanto di falda del terremoto ben in vista), i food truck per un panino caldo e il pecorino canestrato a base di latte di pecora crudo prodotto dalla signora Sandra Barcaroli all’interno di un container. “Lu callaiu” (il calderone in rame utilizzato per la fare il formaggio) è quello tramandato da 4 generazioni recuperato dai volontari all’interno della cantina della casa della Signora distrutta dal terremoto.
A Spoleto oltre a visitare l’incantevole cittadina, cogliete l’occasione per andare ad assaggiare l’Olio Nuovo dal sapore forte e deciso presso l’Azienda Agricola Biologica Bachetoni. Qui sarà possibile fare una camminata tra gli olivi secolari e potrete visitare una stupenda struttura del 1.600 che ospita un frantoio e nella quale è anche possibile pernottare affittandola interamente.
Per gli amanti del trekking e della natura a Fiastra c’è l’Agriturismo Fonte Rosa che è il punto di partenza per camminate ed escursioni nel territorio circostante. L’ambiente è davvero rilassante e il cibo squisito. Confetture, mieli, alcuni salumi e le verdure sono di produzione propria e li potrete gustare presso il ristorante della struttura. Tra le possibili escursioni la visita presso un castagneto, percorsi a cavallo e in bike e un parco avventura immerso nel verde. Per il pernottamento, a disposizione degli ospiti, ci sono appartamenti e camere.
Dopo aver lasciato la struttura programmate una tappa presso il punto vendita Delizie dei Fratelli Angeli per fare scorta di formaggi e legumi. Tra le specialità le cicerchie, il caciofiore che è un formaggio pecorino stagionato fatto con il caglio del cardo e il Pecorino dei Monti Sibillini presidio Slow Food. Questi sono alcuni suggerimenti e navigando sul sito di Best of The Apps troverete tantissimi spunti e realtà che vorreste aver voglia di conoscere più da vicino. Pronti a partire?
Categorie: Collaborazioni, In viaggio, Italia, Ristoranti
Sara
Buona forchetta, blogger, sommelier e content creator sono un’instancabile curiosa. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Social media addicted, mi trovate sempre connessa!
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