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Ispirarsi ad un’eccezione…farro e calamari, un’accoppiata vincente

Solitamente quando si viaggia e si visita un posto si fa molta attenzione alla cucina e alle tradizioni locali. In Corsica(dove ho trascorso le mie vacanze)purtroppo mangiano in maniera “strana” e io la loro cucina non riesco a capirla. Essa difetta di una propria tradizione definita ed è influenzata da quelle dei popoli vicini. Può capitare di trovare in un unico piatto caratteristiche tipiche della cucina francese, di quella italiana(soprattutto genovese) e di quella spagnola con risultati a mio avviso disastrosi. Grandi produttori e consumatori di “fromage“, i corsi lo usano ovunque(vi dico solo infatti che una nota marca di gelati che troviamo anche in Italia produce uno stecco al gusto “cheese” e questa è una di quelle cose che ti può far perdere una scommessa :-|). Il loro formaggio tipico prodotto con latte di capra o pecora si chiama “brocciu” e con esso sono soliti farcire cannelloni o ravioli. Vengono utilizzati anche i più comuni camembert e roquefort(simile al gorgonzola) anche se ancora devo capire per quale masochistica ragione sono soliti cospargerli fusi sul sautè di cozze che con la loro acqua e un pò di limone sarebbero già a proprio agio. Come se non bastasse poi le cozze con il formaggio vengono proposte in abbinata con le “frittes“. Ma dico io, se in quasi tutto il mondo le patatine le abbinano agli hamburger, ci sarà pure un motivo o no?!? Vabbè quindi avrete capito che per il pesce sono proprio negati. Con la carne invece va un pò meglio ma non troppo. Una bella bistecca di maiale alla griglia non me la puoi servire con una salsa agrodolce più dolce che “agro” e un girello di vitello non lo puoi accompagnare con una salsa che ha lo stesso sapore di un ghiacciolo alla menta(il sapore di questo piatto difficilmente lo dimenticherò :-/). Con i salumi invece vanno forti e la “charcuterie” è molto apprezzata. Si tratti di salumi prodotti con la carne di maiali neri che crescono allo stato brado e si cibano di castagne e ghiande.
Nella mia settimana là ho cercato di assaggiare un po’ di tutto e una sera in cucina deve essersi infiltrato un cuoco italiano. C’è stata infatti preparata un’insalata molto simile a quella che sto per proporvi. Era così buona che praticamente ho cenato con quella e ho cercato di capire come fosse stata fatta per tentare di riprodurla una volta a casa. Nell’originale il farro era stato abbinato a delle zucchine lesse(o almeno così sembravano) e a dei polipetti(di questi ne sono certa) senza aggiunta di salse “strane”. Io ho preferito sostituire i polipetti con i  calamari facendoli in umido con un sughetto piccante di pomodorini freschi. Ne è risultato un piatto molto convincente da mangiare come antipasto o come piatto unico. Vi lascio la ricetta consigliandovi di provarla. Come nota vi segnalo che io l’ho mangiata tiepida(farro freddo e sugo intiepidito) e secondo me era perfetta così.

GUAZZETTO DI CALAMARI CON FARRO PERLATO 
Ingredienti(per 2 persone)
 100 gr di Farro Perlato
– 350 gr di Calamari
– 160 gr di Pomodorini Freschi
– Cipolla
– 1 Spicchio d’Aglio
– 1 spolverata di Maggiorana
– 1 spolverata di Peperoncino in Polvere
– Olio evo
– Sale

Procedimento 
La sera precedente mettere il farro in ammollo per 12 ore in una terrina di acqua.
Trascorso questo tempo, scolarlo, metterlo in una casseruola con molta acqua(il cui livello diminuirà molto durante la cottura) e portarlo a bollore. Quando bolle, salarlo, regolare la fiamma e farlo cuocere per circa 40 minuti o sino a quando sarà tenero(fate attenzione che non si sfaccia). Scolarlo e tenerlo da parte per farlo raffreddare.

Lavare i calamari, eviscerarli, eliminare la penna trasparente di cartilagine, la pelle viola che li ricopre, gli occhi e il becco duro che si trova sotto gli occhi. Tagliarli a striscioline o ad anelli.
Affettare la cipolla e sbucciare l’aglio, aprire i pomodorini eliminare i semi e farli a pezzi.
In una casseruola far appassire per 5 minuti a fiamma dolce con un cucchiaio di olio l’aglio e la cipolla. Togliere l’aglio, unire i pomodorini, i calamari, salare, spolverare con la maggiorana e il peperoncino coprire con il coperchio e lasciar cuocere lentamente per 15/20 minuti o finchè i calamari saranno teneri e il sughetto si sarà un pò addensato.

Condire il farro raffreddato con 1 cucchiaio di olio e distribuirlo nei piatti. Versarvi sopra il guazzetto di calamari mantecare un pò e servire.

Categorie: Altro, Piatti unici, Ricette

Sara

Buona forchetta, blogger, sommelier e content creator sono un’instancabile curiosa. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Social media addicted, mi trovate sempre connessa!


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  1. Letiziando Agosto 25, 2010 at 8:04 pm - Reply

    Mi hai fatto sorridere e innorridire allo stesso tempo. Ma per fortuna mi lasci con in bocca un saporito sapore di pesce da leccarsi i baffi, le mani, le dita e quant’altro. Rincuorante la cucina italiana!
    Buona notte (vista l’ora)…

  2. saretta m. Agosto 26, 2010 at 6:27 pm - Reply

    sono contenta leti…cmq come in italia non si mangia da nessuna parte…baci

  3. °.°. Martina .°.° Agosto 29, 2010 at 8:35 am - Reply

    woow, io non li ho mai provati insieme, ma mi fido se dici che sono buonissimi! a presto, M

  4. saretta m. Agosto 29, 2010 at 8:22 pm - Reply

    fidati martina…finirai per fare come e te lo spazzolerai via in cinque minuti…baci