Una scoperta. Un viaggio. L’ennesimo. L’ordine e il rigore. La bellezza. Il tedesco e fortunatamente l’inglese. Salisburgo ti accoglie timida con colori tenui e insegne ferme nel passato. Ti basteranno una vista attenta, un udito desideroso di identificare melodie familiari e un palato esigente per goderla appieno.
Per primi arrivano i colori e le forme del Duomo, del Cimitero di San Pietro, della Fortezza Hohensalzsburg, delle innumerevoli corolle che tempestano i Giardini di Palazzo Mirabell e delle sculture che animano il Castello di Hellbrunn (porta con te un impermiabile e goditi i giochi d’acqua al cospetto di una guida bilingue un po’ dispettosa…).
Poi arrivano le note, quelle di Mozart (che in questa elegante città è nato). Presso la sala barocca del ristorante St. Peter Stiftskeller appuntamento a lume di candela per cenare accompagnato da gorgeggi e vibrati intonati (le chiamano le Mozart Dinner Concerts e sono di sicuro un’esperienza “turistica”).
Celebri a Salisburgo non solo le cene ma anche le palle (kugel) del compositore con le quali le vostre papille si delizieranno. La loro forma è quella di una sfera perfetta e la ricetta a base di cioccolato (temperato e non), pistacchio e marzapane è un po’ segreta e un po’ no. Le più buone, fresche e autentiche le puoi acquistare presso il Cafè Furst. Sono facilmente deperibili poiché prodotte con ingredienti freschi, ma tanto stai pur certo che dureranno pochissimo.
Dopo un po’ di shopping assaggia anche i coni. Sono salati, home made e li puoi accompagnare ad un cocktail altrettanto creativo. Cogli l’attimo o per dirlo alla latina Carpe Diem.
Imperdibile il corso di cucina presso l’Edelweiss Cooking School dove tra teste di cervi imbalsamate e inebriato dal profumo del legno di pino naturale maneggerai con (poca) disinvoltura la pasta strudel perfetta ovvero quella senza spessore alcuno (sotto la quale, si dice, si dovrebbe poter leggere un quotidiano). Se sei un amante dei pranzi in giardino, quelli con una mise en place degna di un libro di Jane Austin, segnati il ristorante Schlosswirt zu Anif e se ami il pesce fresco ordina la trota arrostita con patate al burro e prezzemolo.
Mettiti in viaggio e sappi che ad un’ora di curve dalla città di Salisburgo ti aspetta la zona verde dell’Hochkönig. Qui è dove molte strutture alberghiere (le celeberrime gasthaus per lo più a gestione familiare con tetti spioventi e fiori sui balconi) non hanno il frigo bar in camera in quanto l’acqua potabile è quella del sindaco. Dopo un’iniziale smarrimento (le cui vittime saranno i cittadini più imbruttiti) entrerai in sintonia con la natura, il suo silenzio e i suoi ritmi. Sveglia puntata all’alba per giornate dense di attività in cui potrebbe capitarti di bere il digestivo (lo schnaps) alle 21 in punto dopo aver cenato alle 19 con grandi classici (se vuoi un consiglio recati presso lo chalet Jufenalm e ordina i kasnocken prima e il kaiserschmarren poi). Non rinunciare al trekking, al foraging (è così di moda la raccolta delle erbe naturali), ad un corso di cosmesi naturale presso un’azienda biologica, ad un brunch in malga (€8.50 per un brunch a base di formaggi freschi, salumi, burro appena sformato, pane e marmellate fatti in casa) e divertiti trascorrendo un pomeriggio in bici (meglio se elettrica per la quale sono previste delle colonne di ricarica) salendo e scendendo di fronte a panorami mozzafiato. Tornerai in città rilassato e rigenerato. Sempre a patto che tu voglia tornare…
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Sara
Buona forchetta, blogger, sommelier e content creator sono un’instancabile curiosa. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Social media addicted, mi trovate sempre connessa!
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