Sto per prenotare il primo volo di questo anno bisesto (il 2016 sarà tassativamente l’anno dei viaggi) e nel frattempo consulto la mappa cartacea (un po’ stropicciata) della città di Vienna per fare mente locale con la speranza di riuscire a ricordare quante più cose possibile di quei 5 giorni in cui a piedi o con i mezzi pubblici ho respirato arte ed eleganza ma anche profumo di frittelle, punsch e vin brulé. Talvolta ho sognato la primavera, ma senza troppa nostalgia. I prati in fiore o la vista panoramica a bordo di una delle carrozze vintage rosse che dominano il Prater non li avrei di certo disprezzati, ma al loro posto mi sono goduta le luci dei mercatini (uno in ogni piazza o quasi), l’atmosfera natalizia, il tepore dei numerosi caffè e cioccolaterie e qualche fetta di Sacher o strudel in più mangiate senza sensi di colpa (con il freddo si bruciano più calorie ;)) con la ripromessa di tornare quando i giardini (di impronta spiccatamente francese) del Castello del Belvedere saranno tempestati di corolle e siepi verdi.
Un’ora e mezza di volo da Milano e atterrerete a Schwacht (aeroporto consigliato per la vicinanza con la città). Per raggiungere il centro avete due opzioni: i mezzi pubblici (CAT, treno diretto dal costo circa €12 che collega l’aeroporto con una delle principali stazioni di mezzi pubblici il cui biglietto per la singola corsa costa €2.20) o il taxi con tariffa fissa di €42.
Le strutture alberghiere non mancano e ce ne sono veramente per tutti i gusti. Il mio punto di partenza per visitare la città di Sissi è stato l’hotel NH Wien Zentrum, un 4**** dotato di tutti i comfort.
A Vienna la cultura e l’arte prima di tutto (sì, pure prima della cioccolata)! Iniziate dall’Hofburg il palazzo imperiale di Vienna, ex residenza degli Asburgo, che ospita vari musei, gli appartamenti privati dell’imperatore Francesco Giuseppe e la moglie Elisabetta (Sissi), la Biblioteca Nazionale e la scuola di equitazione spagnola. Prima di entrare fate tabula rasa circa quello che vi hanno sempre raccontato sull’imperatrice e muniti di audioguida percorrete le stanze nelle quali sono conservati i suoi averi permeati dalla sua fragilità mista a pazzia.
Proseguite con la residenza estiva degli imperatori, il celebre Castello di Schönbrunn con i suoi giardini e lo zoo e non tralasciate il museo Belvedere che ospita dipinti di Klimt (tra cui il celebre Bacio – Lovers), Schiele, Kokoschka e capolavori dell’impressionismo francese.
Nessun ingresso trionfale ma solo un campanello da suonare per accedere presso quella che era la sala d’attesa dei suoi pazienti. Siamo nella casa (museo) dove il dottor Sigmund Freud visse e lavorò per 47 anni. Forse non tutti sanno che la scienza della psicoanalisi è nata proprio a Vienna al civico 19 di Berggasse.
I Mercatini di Natale (Weihnachten markt in tedesco). Uno in ogni piazza, forse. Non tutti grandissimi ma ognuno scenografico e tradizionale a modo suo. Casette in legno addobbate, tanto artigianato, numerosi souvenir, troppo cibo (buono) e luogo di ritrovo per Viennesi e non. I più belli (secondo la sottoscritta in base a criteri quali numero casette, location e offerta merceologica) sono il mercatino presso Karlplatz e quello in Maria-Theresien-Platz. Affollatissimo e illuminatissimo (sebbene non particolarmente originale per la qualità dei prodotti esposti) anche il mercatino di Rathausplatz mentre consigliato per una pausa pranzo a temperatura ambiente a base della calda e tipica suppen im brotteig (zuppa nel pane) quello di fronte al meraviglioso Duomo (Stephansplatz).
Cibo (indirizzi e tips) perché una cosa è certa, a Vienna non morirete di fame. Ai mercatini non avrete che l’imbarazzo della scelta per il cibo di strada e da passeggio. Oltre a patate arrostite, fritte a spirale, spätzle, raclette e wurstel (normali, al curry o al formaggio) tantissimi dolci e bevande calde spiritose di ogni tipo e per tutti i gusti.
I ristoranti a Vienna non sono sicuramente a buon mercato (per assurdo le fette di limone hanno un costo a parte) e in proporzione le cose più esose sono il pane e l’acqua. Tuttavia non potrete rinunciare al gulash (vi consiglio quello del pub Gosser Bierklinik) e alla Wiener Schnitzel. Sebbene i ristorante Figlmüller e Plachutta siano una mecca per turisti alla ricerca della celebre “cotoletta” alla viennese, io vi consiglio di gustarvela nel tipico ristorante Zwölf Apostelkeller. E se una sera doveste aver voglia di un buon hamburger fate un salto dai ragazzi di die burgermacher. Due infine gli indirizzi per sopperire ad eventuali cali glicemici: Demel (storica pasticceria degli imperatori) e il Café Sacher. Pochi giri di parole e tanta gola. Assaggiate tutto, comprate di tutto e respirate il profumo di cioccolato, vaniglia e panna montata!
Categorie: Europa, In viaggio, Ristoranti
Sara
Buona forchetta, blogger, sommelier e content creator sono un’instancabile curiosa. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Social media addicted, mi trovate sempre connessa!
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