Ha un cuore che molti identificano con il colore verde e io sono solita associarla al tufo, ai tartufi, alle ceramiche, alla cultura, al vino, all’olio evo e al relax. Poliedrica, ricca di storia, di buon cibo e terra di ottimi vini, l’Umbria, una delle regioni italiane più verdi, è la meta ideale per un weekend all’insegna del gusto e di tante cose belle tutte insieme. Città di medie dimensioni con un glorioso passato alle spalle si alternano a paesini che fanno parte dell’Associazione Borghi Più Belli d’Italia e vengono visitati dai turisti in tutte le stagioni.
Quali sono i borghi umbri che meritano una visita e in quale periodo dell’anno è preferibile andare?
1° itinerario: Orvieto – Montegabbione – Città della Pieve
Orvieto che mi ha dato i natali e sorge su una rupe di tufo. Non per campanilismo ma con parere oggettivo mi sento di poter affermare che si tratta di uno dei borghi più suggestivi del centro Italia. Simbolo dell’antica città e del suo labirintico centro storico il maestoso Duomo, che è noto in tutto il mondo ed è tra i più celebri d’Italia. Oltre al Duomo da visitare anche il Pozzo di San Patrizio profondo 62 metri e scavato interamente nel tufo e la Città Sotterranea, un complesso dedalo formato da oltre 1.200 grotte, cunicoli, pozzi e cisterne. Un evento degno di nota che anima la città di Orvieto e la rende la meta ideale anche per festeggiare la sera di Capodanno è l’edizione invernale della kermesse Umbria Jazz che si terrà dal 28 dicembre al 01 gennaio.
Il comune è quello di Montegabbione ma la località che dovete cercare su google maps è La Scarzuola. Pronotate la visita con anticipo via mail (non lasciatevi scoraggiare dalla mail di risposta senza troppi orpelli del proprietario che sarà anche la vostra guida durante il tour) e preparatevi a quello che si rivelerà uno spettacolo teatrale al confine con il surrealismo in uno dei posti più sorprendenti che potreste aver mai visitato. Raggiungere La Scarzuola non è semplicissimo e una macchina 4X4 potrebbe essere l’ideale. La strada per arrivare è impervia e la “città” sorge in mezzo al nulla. Dopo aver varcato la soglia che conduce in questo luogo mistico e fitto di mistero cercate di estraniarvi dal resto e respirate quello che la città ideale progettata e voluta dell’architetto milanese Tomaso Buzzi cerca di dirvi. Per prepararvi alla visita e per avere maggiori info su questo luogo ricco di simbolismi e significatovi consiglio di leggere qui.
Vi sembrerà di essere in Toscana ma in realtà vi trovate ancora in Umbria. Il suo nome è Città della Pieve e durante la visita potreste trovare famigliari alcuni scorci e vicoli dove sono state girate molto fiction televisive. Dopo averla salutata invece la ricorderete come un piccolo gioiello caratterizzato dai mattoni rossi in cotto che ricoprono la superficie esterne di tutto il centro storico.
Dove mangiare
Trattoria Bruno Coppetta (Città della Pieve) Il locale, elegante e molto ampio, sorge nel cuore del centro storico e ospita da anni questa nota Trattoria. Qui le porzioni sono generose, il menù è umbro e il servizio rapido e bimbo friendly (abbiamo chiesto una pasta al pomodoro per una bambina piccola che era con noi e sono stati rapidissimi nel portarcela). Provati (e approvati) gli antipasti, i primi a base di pasta fresca (io ho preso maltagliati con ragù di fagiano), i secondi e le chips di patatine fritte fatte in casa. Interessante anche la carta dei vini.
Locanda di Colle Ombroso (Porano) È l’accogliente locanda dell’azienda agricola Janas (che produce grani, pasta e legumi) ed è il posto ideale per una pausa di gusto immersi nella natura e dove la parola d’ordine è genuinità. Qui a fare la differenza sono le materie prime di qualità quasi tutte di produzione propria (ortaggi e legumi) o a km0. La cucina è stagionale e la tradizione viene rivisitata in chiave moderna.
Trattoria La Mezza Luna (Orvieto) In questa trattoria dall’ambiente super informale e autentico si viene per mangiare la leggendaria carbonara di Averino, che è riuscita a far parlare di sé persino sul The New York Times. La porzione è abbondantissima e il gusto assicurato. Se avete ancora un posticino assaggiate la classica zuppa inglese che qui è davvero squisita.
Fattoria Il Secondo Altopiano (Sugano di Orvieto) Qui non si viene per mangiare bensì per acquistare formaggi di capra di ottima qualità (i caprini prodotti da Emanuele non hanno nulla da invidiare a quelli francesi) e tornare a casa con golose provviste. La Fattoria è un posto di assoluta pace e trascorrere del tempo qui sarà un vero piacere.
2° itinerario: Spello – Rasiglia – Trevi – Bevagna – Montefalco
Se dici Spello pensi alle infiorate che si svolgono nel mese di giugno, hanno un sito dedicato e riempiono di colore le vie che si presentano tuttavia curate e impeccabili durante tutto l’anno. Per visionare i tappeti e i quadri fioriti le date di quest’anno sono il 22 e il 23 giugno 2019.
Rasiglia ovvero una minuscola frazione del comune di Foligno nota, tra i turisti che la stanno letteralmente prendendo d’assalto, come la Venezia dell’Umbria. La peculiarità di questa piccolissima realtà umbra è l’essere stata costruita su tre sorgenti che danno vita a torrenti e corsi d’acqua che scorrono proprio in mezzo alle abitazioni in pietra. Posto suggestivo da visitare in lungo e in largo camminando tra mulini, lavatoi, ruderi e torrenti e da evitare forse nelle giornate festive a causa del massiccio affollamento.
In primavera inoltrata, percorrendo in auto la piana sottostante il borgo di Trevi, la prima cosa che noterete sono i campi quasi totalmente rossi in quanto tempestati di papaveri che li ricoprono quasi interamente. La tappa per una foto sarà d’obbligo prima di iniziare la salita verso il paesino. Partendo dal centro storico perdetevi nei vicoli e visitate i vari Palazzi presenti per poi fare una sosta nella piazza principale.
A Bevagna si va principalmente per fare 2 cose: visitare Tenuta Castelbuono che ospita la sorprendente cantina progettata dal Maestro Arnaldo Pomodoro e partecipare alla Festa “Mercato delle Gaite” che quest’anno raggiunge il suo apice dal 20 al 30 giugno. La prima è un posto unico nel suo genere, una struttura perfettamente inserita nell’ambiente circostante con la forma di un carapace e un tetto in rame, uno dei materiali più utilizzati in architettura che è mutevole e cambia più volte colore. Qui è possibile fare visite guidate per capire a pieno il significato di questa opera progettata per essere il tempio del vino Sagrantino e degustare vini nel territorio in cui nascono.
Il secondo invece è una manifestazione storica o meglio una rievocazione medievale con un programma fittissimo di eventi e la possibilità di mangiare presso taverne e locande dislocate lungo le vie del paese.
Poco distante da Bevagna c’è Montefalco, noto anche come Ringhiera dell’Umbria per la sua posizione geografica. Dai suoi belvedere infatti si possono scorgere vari borghi e città Umbre tra cui anche Perugia. A Montefalco si va per visitare il grazioso borgo, per mangiare bene e per bere ancora meglio. È proprio questa realtà che ospita infatti ogni anno le manifestazioni legate al vino quali Anteprima Sagrantino (nel mese di febbraio) e Terre del Sagrantino (nel mese di Aprile).
Dove mangiare
Ristorante il Canevaro (Villamagina) Consigliato per chi vuole fare un’esperienza gourmet a 15km da Rasiglia. Il locale è accogliente e il cibo tipico e regionale proposto in chiave moderna con accostamenti insoliti di vero effetto. I prezzi qui sono leggermente superiori alla media della zona ma ne vale la pena.
Olevm (Montefalco) Ristorante con oleoteca annessa perché i proprietari sono anche produttori di olio evo. Il locale è accogliente e delizioso e i piatti davvero squisiti. Vi consiglierei di assaggiare tutto e di non perdere i primi piatti. Tutto davvero buonissimo, da leccarsi i baffi!
Casa de’ Trinci (Trevi) Deliziosa locanda con annessa bottega per una pausa pranzo con shopping di tessuti umbri e oggetti realizzati a mano. Il cibo è molto semplice e di ottima qualità. I vini sono molto buoni (anche al calice) e i prezzi molto competitivi.
3° itinerario: Perugia – Bettona – Deruta – Cannara
Città molto fredda in inverno (soprattutto quando soffia un vento gelido di tramontana) e molto calda in estate Perugia è tutta un saliscendi. Scarpe comode ai piedi, mappa a portata di mano e preparatevi ad innamorarvi di ogni suo singolo angolo che spesso regala viste panoramiche indimenticabili (per le migliori viste consigliati il belvedere Carducci, la terrazza del Mercato Coperto e la Porta Sole). Cosa vedere a Perugia? Sicuramente Piazza IV Novembre con l’antichissima Fontana Maggiore; la Rocca Paolina con i suoi sotterranei misteriosi che ospitano negozi, boutique, bookshop e sono spesso la location di manifestazioni culturali; il suggestivo Acquedotto la cui parte più caratteristica è quella che inizia da Porta Sant’Angelo dove sorge un ponte sorretto da una decina di campate con grandi archi e milioni di gradini ai cui lati sorgono case basse colorate; il pozzo etrusco un’eccezionale opera di ingegneria idraulica percorribile a piedi da cima a fondo tramite un sistema di scale interne; l’antico Palazzo dei Priori uno dei più bei palazzi medievali d’Italia del quale è possibile visitare numerose sale di cui alcune interamente affrescate. Quando visitare Perugia? Una gita a Perugia può essere una buona idea durante tutto l’anno ma siete amanti del jazz vi consiglierei di non perdervi la sessione estiva della manifestazione Umbria Jazz che si svolge nel mese di luglio (quest’anno dal 12 al 21).
Incantevole borgo medievale con balconi che offrono viste su tutta la valle umbra, Bettona, è un paese piccolo, raccolto molto curato. Per visitarlo occorrono un paio di ore salvo decidere di fare una sosta presso uno dei tanti locali dove si mangia bene e ci si rilassa sorseggiando un calice di vino rosso. Se decidete di andare a Bettona controllate che magari si svolga proprio durante la vostra visita una delle numerose sagre gastronomiche tra cui la celebre Sagra dell’Oca che si svolge tra la fine del mese di luglio e l’inizio di agosto.
Patria indiscussa di ceramiche e maioliche artigianali, Deruta, merita una vista in qualsiasi periodo dell’anno. Da vedere assolutamente il Santuario della Madonna del Bagno una chiesetta sulle cui pareti sono appese centinaia di formelle in ceramica decorate e il Museo della Ceramica nel quale sono custodite preziose e particolari maioliche che raccontano l’arte della ceramica nel corso degli anni (dal Medioevo ai giorni nostri). Nel periodo natalizio infine è bellissimo e molto suggestivo l’albero di Natale eretto presso la piazza principale che è il più grande albero di ceramica al mondo.
Cannara posizionata al centro della Valle Umbra è un tranquillo paesino umbro che attira due categorie di turisti: gli amanti dei siti archeologici e quelli della buona tavola. Per i primi a pochi metri dalla cinta muraria cittadina, è visitabile la zona archeologica di Urvinum Hortense, l’antico Vicus umbro/etrusco un sito di grande importanza che ospita i resti di un municipio romano del I sec. a.c., di un tempio e dell’impianto termale. Per i secondi invece l’appuntamento imperdibile è durante le prime due settimane di settembre quando ogni anno si svolge la Festa della Cipolla, un evento gastronomico storico che ogni hanno attira migliaia di visitatori da ogni parte d’Italia. Primi piatti, secondi e persino il dessert a base del rinomato prodotto tipico locale disponibile nelle varietà rossa, dorata e borettana.
Dove mangiare
Faliero (Montebuono di Magione) Qui la domenica è impossibile non solo mangiare ma persino parcheggiare l’auto. Presa d’assalto dalla gente del posto e dai turisti questa tavola calda nei pressi del Lago Trasimeno è nota per la leggendaria “torta al testo de la Maria“. Eccellenti anche le grigliate miste, i primi e i dessert il tutto molto casereccio. Il locale è molto spartano e quando arrivate dovrete prendere il numero eliminacode tanta è la clientela di questa Trattoria che da anni è un’istituzione. Se avete tempo di fare la fila, pazientate perché ne vale veramente la pena.
Locanda del Morlacchi (Perugia) Ristorante molto ampio situato nel cuore del centro storico di Perugia. Il menù comprende piatti di carne e di pesce che rispettano la tradizione strizzando l’occhio all’innovazione. Le porzioni sono abbondanti, la carta dei vini ampia, il personale è cortese e il servizio rapido nonostante le dimensioni estese del locale. Durante la bella stagione è possibile anche cenare all’aperto in una terrazza con vista.
Osteria a Priori (Perugia) Un ristorante/osteria/enoteca in pieno centro, anzi in Via dei Priori. Locale giovane e informale dove la cura e la scelta delle materie prima fa la differenza. Molte delle pietanze sono infatti preparate con prodotti di aziende agricole locali e non mancano presidi Slow Food tra cui la fagiolina del Trasimeno, il mazzafegato dell’alta valle del Tevere e il sedano nero di Trevi. Il rapporto qualità/prezzo è imbattibile.
Ristorante Locanda del Bracconiere (Deruta) Tartufo, cacciagione, carne, tradizione umbra e ottimi vini sono gli ingredienti vincenti di questa locanda che si trova nel centro storico della cittadina delle ceramiche. Qui le porzioni sono abbondanti, i prezzi nella media, la carta dei vini ampia e il gusto assicurato.
Osteria di vin porcello (Bettona) Fa parte del complesso “Il Poggio degli Olivi (composto da un’azienda agraria, un relais e due ristoranti)” e in questa osteria la cucina regionale è a farla da padrone. Qui è dove ho scoperto che la pizza fritta a Perugia viene chiamata “arvoltolo” e dove potreste cenare con un tavolo con vista su Assisi. Da assaggiare i salumi di produzione propria di cinta senese allevata allo stato brado, l’olio evo e il vino dell’azienda e la crema di cacao, olio evo e nocciole e la crema di pistacchio tutte di produzione propria. Da segnalare anche l’iniziativa “A cena con il Macellaio” che prevede ogni venerdì cene a tema con menù fissi a base di carne toscana del celebre macellaio Dario Cecchini.
Dove dormire
Relais Il Poggio degli Olivi (Bettona) Oasi di pace immersa nel verde a pochi chilometri da Bettona, il relais Poggio degli Olivi dispone di dodici camere arredate in stile rustico per ricreare l’atmosfera tipica degli antichi casali della campagna umbra. Qui è possibile staccare la spina e rigenerarsi durante un weekend in Umbria. Nella struttura sono presenti anche un ristorante, un’osteria (entrambi con terrazza esterna), un campo da tennis e la piscina con vista verso Assisi.
Casale delle Stelle (Castello delle Forme) Nel cuore dell’Umbria a pochi chilometri da Perugia e Deruta, sorge l’Agriturismo Casale delle Stelle, ex casa colonica risalente al 1.600 finemente ristrutturata. Composto da 7 camere standard, una suite con ingresso indipendente, un ristorante e una piscina all’aperto con vista panoramica sulle colline umbre, Casale delle Stelle è l’ideale per chi è alla ricerca di una vacanza rilassante immersi nella natura.
Categorie: In viaggio, Italia
Sara
Buona forchetta, blogger, sommelier e content creator sono un’instancabile curiosa. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Social media addicted, mi trovate sempre connessa!
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