Quello che segue è quanto è stato scritto di getto e a caldo dalla sottoscritta dopo aver vissuto una delle esperienze più patinate della sua ancora discretamente giovane esistenza.
Quella di domenica scorsa è stata una partenza accompagnata da un grande entusiasmo e sulla quale aleggiava un enorme punto interrogativo. L’entusiasmo era immotivato, ma istintivo e si è tramutato in presunta tachicardia al momento in cui è comparso il mio nome sul pc del desk accrediti stampa e ho ricevuto il braccialetto rosa, il pass partout. Il punto interrogativo erano il binario e la stazione poiché fino all’ultimo non era dato sapere se e quale treno sarebbe passato, causa neve e maltempo.
La destinazione? Milano e le sue Identità.
Approdata al primo piano e varcata la transenna d’ingresso, mi sono sentita catapultata in un paese dei balocchi! Un Salone del Gusto in miniatura, ho pensato all’inizio, ma è bastato poco per capire che in realtà si trattava di una fiera in versione politically chic, una fiera per gli addetti ai lavori, nella quale quadravano alla perfezione anche le convention di chef stellati, pronti a stupire con effetti speciali. E a fare da contorno, tra gli altri, i foodblogger, i quali, una volta spenti i riflettori avrebbero dovuto mettere nel conto un’autentica crisi d’Identità!
Perché Identità è un evento magico dove fare incontri(anche vip) e pubbliche relazioni, un luogo dove constatare che Carlo Cracco ha veramente la barba lunga alla quale forse non è ancora troppo abituato(la tocca in continuazione); che Franco Aliberti è uno chef di parola(se ti promette un’intervista poi te la concede e se la prima foto non ti piace, resta sorridente fino al secondo clic); che con Massimo Bottura non ti servirà il blocco per prendere appunti che ti viene consegnato all’ingresso, poiché le sue parole sono di inchiostro indelebile nella tua testa; che Scabin è umano ed è ad Identità per darti delle idee e che lui non può permettersi un liostato per disidratare le verdure(prezzo base €800.000); che Davide Oldani e anche quasi tutti gli altri chef sono magrissimi; che Andrea Berton è altissimo; che Gianluca Fusto è gentilissimo; che Rodrigo Oliveira è un gentiluomo che ama ballare e fa ancora il baciamano come un uomo d’ altri tempi; che il cibo fa show nonostante la tendenza, in armonia con il tema della manifestazione, a non gettare via nulla(a breve tutti gli animali saranno considerati alla stregua dei suini); che i fornitori-espositori di materie prime di altissima qualità si combattono una guerra all’ultimo chef(eh si perché terminate le convention, gli chef girano tra gli stand alla ricerca del migliore formaggio o della migliore farina); che gli sponsor sono onnipresenti tanto da avere acqua e caffè illimitati(si paga il guardaroba però) e da uscire anche dalla bocca degli chef “le croste di parmigiano, ooohh volevo dire Grana Padano”(Massimo Bottura mentre descrive il suo piatto storico, Compressione di Pasta e Fagioli, nda); che mentre la sala blu e la sala rossa sono illuminate e raccolte, l’auditorium è grande, spesso gremito e buio, munito di maxischermi che fanno tanto concerto allo stadio; che gli esperimenti nelle cucine stellate sono una costante e che è più facile fare sei al superenalotto piuttosto che indovinare i gradi e i tempi di cottura sottovuoto dei vari tagli di carne; che dopo i cooking show parlare con gli chef è una chimera(i giornalisti se li contendono alla stregua dei produttori); che il sous chef talvolta è più tecnico e loquace dello chef(Cracco e Baronetto, la strana coppia); che si può avere una stella anche con due bambini a casa di cui uno che non ha spento ancora la prima candelina(ma noi questa storia la conoscevamo già 🙂 ); che in famiglia Petra c’è un lievito madre che ha 64 anni (e che a breve conoscerà Blob, il mio lievito madre, sperando che i due si piacciano); che il gelato con l’olio extra vergine di oliva è buonissimo; che i dolci fatti con la semola di grano duro, invece della farina 00, e con l’olio al posto del burro sono sofficissimi e golosi(l’azienda Casillo docet); che devi essere brava a rubare con gli occhi e con l’obiettivo anche se sicuramente in due giorni avrei potuto fare di meglio e avrei potuto affermare di aver visto cose che voi umani…E ora le foto. Sono tante, I’m sorry :-)!
Categorie: Ristoranti
Sara
Buona forchetta, blogger, sommelier e content creator sono un’instancabile curiosa. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Social media addicted, mi trovate sempre connessa!
Scopri Sara
Buona forchetta, blogger, sommelier e content creator sono un’instancabile curiosa. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Social media addicted, mi trovate sempre connessa!
le descrizioni migliori sono quelle di getto quando hai ancora addosso l’adrenalina e le emozioni che traspirano dalle tue parole e che hai trasmesso anche a me…bellissimo resoconto ….alla fine ne è valsa la pena!!!..liostato per verdure??? ho imparato una parola nuova!!! Grazie per esserci stata anche per me…notte
Grazie Claudia. Il liostato serve per disidratare le verdure e il termine non lo conoscevo nemmeno io anche se poi non è così diverso dalla parola liofilizzato! Baci
Che meraviglia ^_^ Un bacione tesoro, buona giornata
Stupendo reportage!! bravissima!
Esperienza superlativa, grazie per aver condiviso con noi!
l.anello nelle foto e’fotogenico ma ai prossimi eventi mi metto lo smalto.siamo un po’matte noi blogger, tu pero’hai sempre voglia di fotograreci sempre bene!ma i funghettini nelle foto dove erano?…invece sai che ho preso una di quelle creazioni nella palla e l’ho data a Chris e ha detto che era favolosa!
I funghetti erano da Food&Wine appena uscivi dalla transenna di Identità! E le palline le ho prese anche io e le abbiamo mangiate da Tery. Era formaggio con la liquirizia troppo buono. La mia pallina però l’ho lasciata da Tery…La prenderò in seguito :)!
Belle foto, sembrava di essere là!! 🙂
Non so se può interessarti, ma vorrei invitarti al primo food contest del magazine Donna In, in palio ci sono dei premi offerti da PAVONIdea, è aperto a tutte le food blogger e ci farebbe piacere averti tra noi!
Ovviamente se ti va puoi invitare chi vuoi o passare parola!
Ti lascio il link:
http://www.donna-in.com/2012/02/1-food-contest-di-donna-in-sfizia-delizia/
Grazie, un abbraccio
Ero passata già prima, ma avevo poco tempo quindi adesso con più calma mi sono gustata questa bellissima esperienza…bravissima!
Ecco, hai reso benissimo tutto ciò che ho pensato e vissuto io!! COn la differenza che, nonostante quasi due giorni passati lì, guardando le tue foto e leggendoti, ho come l’impressione di aver perso qualcosa….
A presto!! Lucia
E’ normale che sia così. Questa è la mia visione che è per forza diversa dalla tua. Se io leggo il tuo resoconto potrei dire lo stesso. Un bacio e un piacere averti conosciuta!
Davvero un reportage eccezionale…che mi fa capire ancora di più che io e Sonia ci siamo davvero perse un evento importante…che peccato…ma l’anno prossimo ci saremo anche noi! un saluto
simo
Se riuscite non perdetevelo!
Cavoli che bell’evento. Bellissime le foto e ancora di più la descrizione!
Se ti può interessare il magazine femminile Donna In ha aperto il 1° Food Contest “sfizia&delizia”. se ti va di partecipare ne saremmo liete! ovviamente puoi invitare chi vuoi, infatti il contest è aperto a tutti i food blogger. in palio ci sono tanti premi firmati PAVONIdea!
Non mancare, noi ti aspettiamo, ti lascio il link
http://www.donna-in.com/2012/02/1-food-contest-di-donna-in-sfizia-delizia/
grazie e un abbraccio 😉
Che bellissime foto!Complimenti!Curiose e divertenti le descrizioni dei vari chef.
Mi interessa molto questo fatto dei dolci sofficissimi preparati con l’olio…
una curiosità… sulla prima foto i macaron sono ricoperti da granella di zucchero e che altro?spolverata di cacao?
Grazie
ciao Sara
Riguardo i dolci con l’olio e la semola vedo se riesco a reperire qualche ricetta e in caso te la invio. Riguardo i macarons credo sia cacao ma non li ho assaggiati…A presto
un bel tour de force ma ne valeva la pena!
beata te!
A guardare le tue foto mi mangerei le mani :(((
avevo l’accredito e non sono riuscita ada andare causa 2 metri di neve!!!
Anche io ho rischiato fino all’ultimo, ma poi ho trovato la via per Milano passando per il mare :)! Al prossimo anno!
Bello, bellissimo anche come l’hai scritto così di getto. Mi ha gettata dentro insieme a te, che caparbia hai voluto esserci nonostante le congiunture negative delle ferrovie ;D Brava Sara.