In perfetto ritardo come sempre(ma in qualche modo dovrò pur distinguermi, o no?!) dopo che (quasi) tutti i blogger di food&wine che erano ospiti come me(poi ci hanno divisi eh, anche perché mica potevamo andare in giro con il capogruppo munito di bandierina…E poi le
Langhe hanno così tanto da offrire, a chi le scopre per la prima volta e anche a chi è un habitué, che è stato un bene dividerci e differenziare i nostri tour(de force :-)) ) hanno già dedicato uno o più post al riguardo e quando forse non resta più molto da aggiungere, eccomi che arrivo io con l’immodesta presunzione di coinvolgervi in questo viaggio a suon di punti chiave e immagini.
Partirei con la corsa all’ultimo #Hashtag. Stiamo diventando sempre più tecnologici e questo i blogger lo sanno bene. Ai tempi in cui ci si presenta con la domanda “What’s your name Twitter?!”(questa-non-la-volevamo-sentire) il minimo che avessimo potuto fare era inviare dei segnali di fumo “cinguettii” per aggiornarvi con un max di 140 battute più o meno indicizzate, circa le nostre attività(quando la rete ce lo permetteva, quindi se decidete di trascorrere qualche giorno in questo paradiso, potrete anche utilizzare la scusa del “non c’era campo” per scomparire per il resto del mondo ;-)) sperando di aver fatto cosa gradita!
Una menzione speciale la merita la parola
Acqua e non mi riferisco solo a quella piovana, che ci ha fedelmente e “umidamente” supportati in quasi tutti i giorni di permanenza, ma anche e soprattutto a quella potabile e senza bollicine che prima di questo tour era la mia unica compagna durante i pasti. Ora non la trovo più molto soddisfacente e la principale responsabilità la devo addossare ad Emanuele della
cantina Prunotto. Da perfetto accompagnatore, ci ha guidate nella meravigliosa cantina tra botti di rovere e barriques e in una degustazione partita a suon di
Dolcetto d’Alba, Monpertone, Barbera d’Alba, Nebbiolo, per poi terminare con un
Barolo del 2006!
Un bel traguardo il suo, se si considera che quasi tutte le componenti del mio gruppo(ribattezzate in seguito a questo incontro le #sbevazzine) millantavano di essere astemie o giù di lì. A cose fatte posso dire di essere sempre più convinta che la coerenza è tutto nella vita, ma anche che solo gli stupidi non cambiano mai idea ;-)(e se vedete qualche foto storta sappiate che è solo perchè stavo sperimentando una nuova tecnica ;-))!
Vi suona nuovo il termine
Bistrò di Paese? Ebbene una targa all’interno della
Trattoria Belvedere di Serravalle Langhe, recitava così. Un’osteria a conduzione famigliare, con ricette blindatissime tramandate da quattro generazioni che rappresenta una mecca per chi vuole assaggiare la cucina piemontese tradizionale. E dagli affamati commensali dell’allegra brigata blogger&co. non so cosa sia stato più gradito tra l’insalatina di Tuma, il Coniglio Dous e Brusa(un coniglio dolce e piccante “così tenero che si tagliava con un grissino”), i semolini dolci fritti o la mitica torta di nocciole servita con zabaione caldo per il quale c’è scappato anche il ripassino della signora Laura con tanto di pentolino in sala :-)(vi farei anche notare sotto le dimensioni della porzione e sappiate che in nessun piatto era rimasta alcuna briciola :-). Quando si dice essere
foodies di nome e di fatto!).
Noi siamo tornate via da Bra con un autentico
Mac ‘d Bra in pancia e con in borsa le dosi per replicare gli agnolotti rigorosamente al Plin di Lidia Alciati(definita dal New York Times “La Madonna degli Agnolotti”) mamma dello
Chef Ugo che come da (fuori)programma ci ha accolte nella sua cucina per un caffè e quattro(anzi forse anche cinque) chiacchiere!
“Un viaggio deve emozionare”. Con queste parole ci ha congedate Maurilio, Chef del ristorante
La Ciau del Tornavento dopo averci aperto le porte del suo ristorante, della sua cucina, del suo orto, di una delle quattro camere della sua
locanda e del suo
Caveau(un vero e proprio Caveau con tanto di combinazione) locato nella sua
cantina con 55.000 bottiglie…
Una tre giorni intensa ed emozionante resa ancor più allegra dalle mie fide compagne di avventura(
Claudia,
Monica,
Elena ed
Elisa) con le quali è stato feeling fin dal primo Tweet!
ciao cara, le tue foto sono meravigliose, hai condensato perfettamente l’esperienza del viaggio e soprattutto.. del cibo! alla prossima
Grazie Elisa! Al prossimo tour! Un bacio
Che meraviglia Sara!!! Davanti a questo spettacolo penso solo una cosa: Che mi sono persa!!!!
Sono certa che anche il mare ti ha dato tanto…Però certo che un bicchiere alla nostra me lo sarei bevuto volentieri ;)!
Bel reportage sbevazzina mia! Baci baci
Grazie! Baci anche a te!
Cara sbevaz … ehm Sara, per qualche minuto mi è sembrato di stare in questi posti magici! 🙂
Un bacio grande!
Sono felice Elisa! Un bacione anche a te!
Cara Sara, hai centrato in pieno l’essenza del nostro viaggio insieme: emozioni, risate, hashtag (e vino bien sûr!).
grazie per la foto da Alice persa nell’orto di Maurilio, ho pensato seriamente di restare lì 🙂
a presto per il prossimo giro, il club delle #sbevazzine non si ferma
baci
Claudia
Se ci fermassimo saremmo perdute! Vedi la degustazione con Oltolini ;)!
Complimenti per queste splendide immagini! :*
Grazie mille Meggy! Un bacio
si puo’che a quest’ora mi fai venire fame?!!!!!
Con quei piatti può capitare ;)!
la foto con la mia mano che apre il caveau di maurilio garola la vorrei proprio 😛
grazie anche a te saretta, speriamo di rivederci presto qui a milano. anzi, quando vieni a trovarci? 🙂
Ma certo sbevazzina, per la serie “abbiamo le prove” ;)! Un bacio
Che meraviglia questo post
bravissima ciao
Grazie mille!
In ritardo ma con un perfetto racconto 😉
Le foto sono bellissime e anche tu, bacione
Grazie Marina! Un piacere averti conosciuta :)! Spero ci saranno altre occasioni! Un bacio anche a te!
Quando vedo i post sulle Langhe sui blog penso sempre alla stessa cosa: quello che fino agli anni ’60 era un posto duro e inospitale dominato da una mentalità crudele, dal quale la gente scappava per andare a lavorare a Torino o all’estero, ora è diventato un posto super chic. Io non riesco a vederlo così bello, perchè penso sempre ai racconti di famiglia e alle descrizioni di mio nonno. Elena
Vedi Elena l’hai scritto tu stessa che tu non riesci a considerare le Langhe un posto così bello per dei motivi personali, ma per me che sono una turista appassionata di food&wine le Langhe non possono che rappresentare un paradiso. Mi spiace comunque venire a conoscenza di tale passato tutt’altro che ameno che ignoravo. Un abbraccio
che bello anche il tuo reportage 🙂
e che belle foto!
Grazie Gio :)!