Siamo partite da Milano (quasi)senza navigatore io e Camilla. Tuttavia la dimenticanza non si è rivelata così grave. Dopo aver lasciato l’autostrada A4, per raggiungere l’Azienda Bersi Serlini, basta proseguire seguendo la Strada del Vino Franciacorta ovvero un percorso che si estende per oltre 80km ed è disseminato da curatissimi filari.
Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero i vitigni che prosperano in questo territorio caratterizzato da un suolo particolarmente fertile ricco di minerali e da un clima favorevole per i forti venti delle montagne circostanti che, mitigati dagli influssi del Lago di Iseo, asciugano ed evitano un eccessivo ristagno di umidità.
Noi, i filari impiantati sui 35 ettari di proprietà della famiglia
Bersi Serlini, li abbiami visti da vicino quasi al tramonto guidate da
Chiara Bersi Serlini (quarta generazione dell’azienda) a bordo di un mezzo elettrico senza vetri in grado di raggiungere una velocità poco sostenuta, omologato per due e utilizzato in tre.
Dai vigneti, che devono godere di ottima salute e che sembrano non terminare mai, siamo passate in cantina dove avviene la produzione del Franciacorta, un vino gentile e pregiato a doppia fermentazione, nel cui nome è sottinteso l’appellativo DOCG.
Le uve, raccolte a mano in autunno, vengono pressate e il mosto viene lasciato fermentare fino a primavera. A fermentazione avvenuta e dopo aver definito le diverse cuvée il vino viene imbottigliato con l’aggiunta di fermenti naturali e zucchero di canna. Le bottiglie vengono sigillate, accatastate in orizzontale nei caveau e lasciate maturare per lungo tempo al buio e a bassa temperatura.
In seguito le bottiglie vengono trasferite a testa in giù su cavalletti a piani inclinati. Ogni giorno manualmente si procede alla rotazione delle bottiglie per far scivolare il deposito dei lieviti verso il collo.
Il passo successivo nel processo produttivo del Franciacorta è la sboccatura, ovvero si toglie rapidamente il tappo della bottiglia, viene tolto il sedimento residuo dei lieviti e viene aggiunto lo sciroppo di dosaggio. La bottiglia viene nuovamente sigillata con un tappo in sughero e si procede ad un affinamento di almeno due mesi.
Le bollicine che si ottengono sono caratterizzate da perlage finissimo, aromi fruttati e floreali intensi, pienezza e corposità. La vasta rosa sensoriale li rende adatti a tutte le occasioni e a molteplici abbinamenti.
Ci racconta ad esempio Chiara, che il Franciacorta Satèn può essere utilizzato anche in cucina per realizzare un delicatissimo risotto e a tavola funziona l’abbinamento con pesce e formaggi(ideale la robiola stagionata).
Ma Bersi Serlini non è “solo” vigna, cantina ed eccellenti bollicine, ma anche una magica Foresteria con 4 suite di lusso e classe tutte arredate diversamente e un salone per eventi, matrimoni, meeting.
Molte sono le coppie che scelgono l’elegante sede dell’Azienda Bersi Serlini per festaggiare il loro giorno più bello e sappiate che lo sdoganato aperitivo in piscina qui è sostituito dal ben più originale e colorato aperitivo in vigna o in cantina(in base alla stagione) che per l’occasione sono vestite a festa! Le visite guidate presso l’azienda sono possibili 7 giorni su 7(anche in lingua inglese, Francese, Tedesca, Spagnola, Cinese, Giapponese, Russa) e al termine è prevista una degustazione sensoriale con abbinamento a salumi e formaggi. E per chi volesse mettere alla prova le proprie capacità gustative è possibile una
degustazione alla cieca dove bendati dovrete riconoscere 3 diverse tipologie di Franciacorta.
Noi abbiamo degustato e preso appunti e una volta a casa ho provato ad abbinare il
Franciacorta Brut Cuvée Rosé, un vino molto fruttato, succoso e fresco, adatto per accompagnare cibi grassi e saporiti, con il patè di fegatini. Devo dire matrimonio ben riuscito in attesa di tornare in Franciacorta!
Patè di fegatini
Ingredienti
250 gr di fegatini di pollo puliti
1/2 mela golden
1 scalogno
1/2 carota
1 foglia di alloro
olio extra vergine di oliva
50 ml di aceto di mele
50 ml di brodo di pollo
1 noce di burro
1 cucchiaio di capperi sotto aceto
sale
pepe nero
Per servire
Procedimento
Sbucciare la carota e la mela e ridurle a piccoli pezzi e tritare lo scalogno. Trasferire tutto in una casseruola con tre cucchiai di olio. Unire la foglia di alloro. Far soffriggere.
Pulire i fegatini eliminando filamenti grassi e le sacche di fiele. Tagliarli grossolanamente a pezzi e unirli nella casseruola. Far cuocere pochi minuti mescolando spesso poi unire l’aceto, il brodo, salare e pepare. Abbassare la fiamma e far cuocere fino a che i liquidi non si saranno ristretti.
Togliere la foglia di alloro. Con un mixer ad immersione frullare tutto.
Unire il burro e mescolare bene fino a che non si sarà sciolto.
Lasciar intipiedire e trasferire in un barattolo.
Il patè si può conservare in frigo per alcuni giorni.
Che bell’esperienza!! Un bacione
Vero! Posto e bollicine indimenticabili 🙂
Che meraviglia e anche un po’ d’invidia!:)
http://duecuoriinpadella.blogspot.it/
Sana spero 😉