In viaggio

3 giorni di pioggia a Copenhagen

Sono salita a bordo del volo diretto a Copenhagen con in mente le note di musica classica di una delle canzone più belle della colonna sonora del film “The Danish Girl” e le immagini fotograficamente impeccabili della casa di Lily. Quell’atmosfera ovattata ed elegante, vintage e chic allo stesso tempo, l’ho ritrovata in ogni angolo della rigorosa e silenziosa capitale danese. Sono stati 3 giorni di pioggia e freddo che non mi hanno impedito di fare la turista full time munita di piano B. Complice il (mal)tempo l’ho trovata una città un po’ malinconica nonostante i colori del Nyavhn e quelli ben più accesi e potenti del folkloristico quartiere autogovernato di Christiana.

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Durante questi 3gg ho mangiato abbastanza, camminato molto (mi sarebbe piaciuto noleggiare una bicicletta ma ho capito di non essere poi così impavida) e come sempre sono salita in alto per osservare i tetti poetici il giusto (anche se nemmeno lontanamente paragonabili a quelli di Parigi).

Cosa ho amato di Copenhagen:

  • I canal tours che durano circa un’ora e vi permetteranno di osservare la città da un’altra prospettiva portandovi fino alla statua della Sirenetta (è talmente piccola che non l’ho nemmeno fotografata). La partenza dei tour è presso il Nyhavn (l’antico porto di Copenhagen) e le barche sono riscaldate e coperte.

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  • Il Museo del Design L’edificio, che dall’esterno mi ha ricordato moltissimo una “dolls house”, ospita al suo interno esposizioni permanenti e non di oggetti, tessuti e stili che hanno fatto (e rappresentano) la storia del design non solo danese. Imperdibile il padiglione dedicato all’arte giapponese, quello delle manifatture danesi del 21° secolo e, per gli amanti del genere, quello che ospita una collezione di porcellane composta da 3.000 pezzi. Non mancano infine uno shop dove acquistare regali e gadgets abbastanza sfiziosi e un caffè.

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  • La Torre Rotonda che è uno dei monumenti più famosi della Danimarca. Si tratta di una torre panoramica e per raggiungere la sua sommità si deve camminare lungo una rampa a spirale che è disseminata di finestre e ruota intorno ad un pilastro centrale. Visitandola preventivate una sosta anche presso la Sala della Biblioteca che ospita esposizioni d’arte ed eventi culturali.

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  • Il Castello di Rosenborg che era la residenza preferita del Re Cristiano IV e divenne ben presto il luogo dove i reali mettevano i loro oggetti più rari e preziosi. Si tratta oggi di un museo dove ammirare in sale prestigiose il tesoro e i beni dei reali Danesi tra cui armi, gioielli, oggetti in avorio e ambra e persino le botti che contenevano il “vino di Rosenborg” tuttora servito durante le occasioni speciali. Durante la bella stagione godetevi anche i bellissimi giardini che lo circondano.

  • Il Museo Nazionale Danese dove sono arrivata forse troppo tardi. Qui si può fare un bel viaggio nella storia della Danimarca e per visitare i 3 piani che lo compongono probabilmente non basta un intero pomeriggio. La collezione è ricchissima si parte dalla preistoria e si arriva ai nostri giorni passando per Medio Evo e Rinascimento.

Dove ho dormito a Copenhagen:

  • Hotel Skt. Petri Mi sento di consigliarlo per la posizione, il design degli spazi comuni e l’abbondante colazione. Le camere, seppur pulitissime, risultano abbastanza “essenziali” e non sono troppo spaziose.

Dove ho mangiato/bevuto a Copenhagen:

  • Già prima di partire sapevo che avrei amato moltissimo gli smørrebrød i celebri sandwich aperti stracolmi di ogni ben di Dio. Oltre ad essere buonissimi sono grandissimi e sostanziosi e con fatica sono riuscita a finirne due alla volta. I miei preferiti? Quello con aringhe e uova sode e quello con fegato, cipolle rosse e confettura di mirtilli rossi. I più buoni li ho mangiati da Hallernes il cui corner è presso il bellissimo mercato coperto Torvehallerne. Vi consiglio di andare a pranzo così dopo aver mangiato potrete fare gli acquisti più disparati in tema di food (e qui è dove troverete dei macellai da copertina :)).

  • Presso il wine bar Bibendum ho bevuto un calice di vino prima di andare a cena ma il locale è accogliente e delizioso e semmai dovessi tornare nella patria della hyggetudine vorrei provare anche qualche piatto presente in menù.
  • Pesce buonissimo e ambiente giovane al Fiskebaren. Cucina quasi a vista, piatti ricercati e tanto crudo. Buonissimo il calamaro con coste arrosto, sedano rapa, aglio nero, alghe in salamoia e mirtillo e sorprendente anche il dessert con pan di spagna alle alghe, mele e latte di capra. Il consiglio è quello di prenotare con anticipo.
  • Al Café Norden che è un bellissimo locale storico posto su due piani. Fermatevi qui per una pausa e accompagnate il tè o il caffè con qualche deliziosa fetta di torta tutt’altro che light.

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  • Da Höst. Qui lo stile è nordico ed essenziale e la cucina moderna ma senza troppi fronzoli. In carta due menù fissi uno da 3 e uno da 5 portate che vi permetteranno di fare un viaggio alla scoperta della cucina danese contemporanea. Io ho amato moltissimo questo posto consigliato anche da lei.

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  • La birra da Mikkeller. Il locale è piccolo e spesso affollato ma la scelta delle birre artigianali è ampia e la qualità ottima.

Cosa non sono riuscita a visitare/fare:

  • Il Black Diamond semplicemente perché era chiuso. L’imponente edificio è molto moderno e oltre alla libreria nazionale danese ospita un auditorium dove spesso si tengono concerti di musica jazz e il museo nazionale della fotografia.
  • Visitare Malmö. A detta dei miei vicini di posto in aereo una volta arrivata in aeroporto a Copenhagen sarebbe bastato salire a bordo di un autobus diretto nella città svedese che passa attraverso il ponte Øresund. Ma io ero troppo curiosa di scoprire per la prima volta la patria della hygge :P.

Categorie: In viaggio

Sara

Buona forchetta, blogger e content creator sono un’instancabile curiosa. Nel 2010 ho deciso di riunire le mie passioni (cucina, scrittura, viaggi, vino e fotografia) in un blog, L'Appetito Vien Leggendo. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Sono anche una social media addicted e mi trovate sempre connessa!


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Buona forchetta, blogger e content creator sono un’instancabile curiosa. Nel 2010 ho deciso di riunire le mie passioni (cucina, scrittura, viaggi, vino e fotografia) in un blog, L'Appetito Vien Leggendo. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Sono anche una social media addicted e mi trovate sempre connessa!

  1. NonPuòEssereVero Febbraio 2, 2017 at 9:50 am - Reply

    Deve essere bella come città.
    Il fino a poco tempo fa, non avevo neppure lontanamente consideraro l’ idea di un viaggio in Scandinavia, eppure merita 🙂

    • SaraM Febbraio 2, 2017 at 11:12 am - Reply

      Merita moltissimo, altroché. Spero di riuscire a visitare quanto prima anche Stoccolma 🙂

  2. Lucrezia & Stefano - in World's Shoes Febbraio 6, 2017 at 7:05 pm - Reply

    Vogliamo visitare Copenaghen da un po’…e sicuramente il film The Danish Girl ha incrementato la voglia di vedere questa città! Sono indecisa fra la primavera o l’autunno, perché sono certa che i colori in questo periodo siano ancora più spettacolari! 🙂

    • SaraM Febbraio 6, 2017 at 7:50 pm - Reply

      Effettivamente non è facile scegliere. Io istintivamente ti direi la primavera ma i colori della natura in autunno sono ineguagliabili. Qualsiasi sia il periodo nel quale andrete vi auguro una buona permanenza!