Avrebbe dovuto essere Londra, poi Parigi e infine Atene con 5gg a disposizione e un ponte di mezzo. Io avevo azzardato la Provenza ma “la lavanda in questo periodo non sarà completamente in fiore” avevano obiettato. “Beh ma non c’è solamente la lavanda. Ci sono le cicale, il loro canto e i gelsomini in quell’angolo di terra con il quale la natura è stata particolarmente generosa. Inoltre avremo un’auto [Ford CMax munita di tutti i comfort tra cui tetto panoramico, porte scorrevoli, vetri oscurati, enorme bagagliaio con apertura elettronica, telecamera posteriore, sensore di corsia] e ogni giorno potremo arrivare dove vorremo”.
Così siamo partite. Noi 3, amiche da una vita, sentendoci un po’ come le protagoniste del film Thelma & Louise con le tasche piene di monete per pagare i numerosissimi pedaggi al costo di 2/3€ che troverete a distanza sempre più ravvicinata una volta superato il confine francese.
Avevamo studiato in anticipo percorso e sistemazioni affidando al caso pasti, shopping, varie ed eventuali. 1525 i km di 5gg passando dal mare alla montagna attraverso due parchi naturali regionali [Parc Naturel Régional de Camargue e Parc Naturel Régional du Verdon] e una serie di curve, costeggiando strapiombi, saline e campi di lavanda. Siamo tornate a casa con qualche rimpianto [il tempo talvolta è tiranno] e tanta voglia di tornare.
La prima tappa, Saint Tropez, è stata una deviazione di percorso. Ci ha accolto con un clima mite, gli yacht fedelmente attraccati al porto, le botteghe aperte e la città vecchia ordinata e chic con le sue boutique stilose. Passeggiando siamo salite spingendoci fino al cimitero marino dal quale si gode di una bellissima vista panoramica. Per una pausa golosa mangiatevi una fetta di Tarte Tropezienne debordante di crema dal sapore celestiale presso l’omonima pasticceria e proseguendo sulla stessa via innamoratevi degli autentici sandali tropezienne [li troverete anche nelle altre cittadine ad un prezzo più conveniente] e dei costumi da mare di Kiwi.
Dopo la sosta nella cittadina modaiola ci siamo spinti verso paesini meno noti che riescono a coniugare in sé lo splendore e l’essenza della Provenza. Luoghi affascinanti, ognuno a modo suo, con una fortissimo legame con il passato che li ha visti popolati di artisti tra cui, in primo luogo, i pittori. Lungo le vie variopinte è tutto un susseguirsi di gallerie d’arte e di fioriti scorci fiabeschi da osservare come fossero quadri a cielo aperto.
La prima ventata di gelsomino l’abbiamo respirata a Hyères dove ci siamo fermate per una notte. Scarpe comode ai piedi per salire in alto fino ai resti del castello [dopo aver visitato le varie chiese e la Torre dei Templari]. Dall’alto godetevi la vista panoramica e cercate di localizzare, tra le altre, la celebre isola di Porquerolles nota meta per le regate in barca a vela.
Due le tappe interessanti dal punto di vista gastronomico, situate per giunta, una di fronte all’altra: la Fromagerie Blue Ardoise per una perfetta pausa pranzo e la conserverie la belle-iloise dove fare scorta di conserve di pesce deliziose. Apprezzerete molto l’emiette di sgombro e le varie mousse tra cui quella di astice al cognac, di tonno bianco al basilico e di sardine con le olive.
Prenotate infine un’emozionante visita guidata presso le Saline di Hyères dove la parola d’ordine è biodiversità.
Strategico lo spostamento ad Arlès perfetto punto di partenza per la scoperta della Camargue nota anche per essere la città di Van Gogh. L’intenso periodo di lavoro del celebre pittore in questa cittadina si è tradotto in più di 300 opere dipinte in 15 mesi. Presso l’ufficio turistico è disponibile una piccola guida con un percorso da fare a piedi che vi farà raggiungere i luoghi rappresentati su varie tele. Il più suggestivo è Place du Forum dove scorgerete l’angolo de La Terrazza del Caffè la sera. Visitate anche l’Arena e fate una passeggiata lungo il Rodano.
Per pernottare vi consiglio l’Hotel du Musée situato nel centro storico con eccellente rapporto qualità/prezzo mentre per mangiare segnatevi l’hamburgeria Tonton Sam e se state cercando l’atmosfera da vero bistrot andate da Le Franc Bourgeois.
Partendo da Arlès è possibile raggiungere in circa 30 minuti la Camargue regione nota per la produzione di riso e del fior di sale. Durante il percorso per arrivare a Saintes Maries de la Mer, che è la folkloristica cittadina principale, vi fermerete a fotografare risaie, cavalli bianchi [consigliatissima la passeggiata sul cavallo bianco] e fenicotteri rosa.
Una volta arrivati a destinazione vi sembrerà di essere in Spagna. La cittadina dei gitani, patria dei pirati, vi accoglierà con una luce accecante, un mercatino variopinto e i profumi della Provenza miscelati con quelli della Sangria. Assaggiate assolutamente i salumi di toro e di asino, mangiatevi una paella [meglio se vista mare] e fate shopping [consigliatissima la Maison de Bohème]. Non dimenticate di salire sul tetto della chiesa Notre Dame de la Mer per godere di una bellissima vista.
Non distante da Arlès la città di Nîmes abbastanza grande e caotica. Qui con un unico biglietto da 12€ è possibile visitare la Maison Carrée, l’Arènes e la Tour Magne [da evitare se soffrite di vertigini]. La torre, sita in alto rispetto alla città, si può raggiungere a piedi con una camminata in salita di circa 30 minuti passando all’interno dei Giardini de la Fontana.
E se dopo tanto peregrinare avrete voglia di un gelato fate una sosta presso La Pause d’Auguste. Mentre l’indirizzo per un po’ di sano shopping è quello di Et Après dove vi perderete tra oggettistica per la casa e la persona.
Se avete ancora qualche giorno a disposizione segnatevi Saint-Rémy de Provence, forse il più romantico di Provenza, dove sorge Saint Paul de Mausole il suggestivo ospedale psichitrico [con annesso campo di lavanda] tra i cui pazienti figurava anche Van Gogh.
In questo poetico paese lascerete il cuore e forse anche i vostri averi in cambio di qualche articolo vintage del quale vi innamorerete all’interno dei negozi Le Grand Magasin e Noir et Blanc. Per mangiare vi segnalo invece La Cave aux Fromages e un adorabile ristorante con tavoli all’aperto Le Bistrot del Marie.
Van Gogh in Provenza, ma anche Cézanne. Avete ma sentito parlare dell’Atelier Cézanne? Poco distante dal centro di Aix-en-Provence è una delle tappe imperdibili per rivivere i posti dove il pittore è vissuto e ha prodotto la maggior parte delle sue opere. In città tantissimi negozi e numerosi turisti che affollano le strette viuzze del centro storico, il mercato in Place Richelme con frutta, verdura, mieli, salumi, saponi, fiori e pani dai mille e un gusto di piccoli produttori locali e il mercatino vintage [che si svolge la prima domenica del mese in Cours Miraceau] dove fare scorta di tessuti provenzali originali, props, borse e bijoux più svariati. E se siete amanti dell’anatra non lasciate la città prima di aver cenato presso lo storico ristorante Jacquou le Croquant. Qui potrete degustare la cucina tipica del sud-ovest della Francia.
Le viste più belle e i panorami più suggestivi ce li ha regalati il viaggio di ritorno. Da Aix-en-Provence abbiamo percorso le strade D952, D4 e D6 che ci hanno condotte fino a Valensole [se volete dormire da queste parti segnatevi Le Grand Logisson] costeggiando uliveti e distese di lavanda non ancora in fiore.
Proseguendo per la strada D11 siamo arrivate al Lago Sainte-Croix-du-Verdon. Sosta obbligatoria per fare un bagno con la possibilità di risalire il lago noleggiando un pedalò [resta uno dei nostri rimpianti].
Imboccando infine la D957 abbiamo raggiunto Aiguines. La strada è stretta, in salità, piena di curve ma regala viste pazzesche con strapiombi impressionanti. Qui ci sono dei fantastici punti panoramici per fare una “sosta foto ricordo” e si arriva fino al Ponte Artuby dove ci sono numerosi temerari che praticano il Bunjee Jumping. Noi abbiamo assistito a due lanci e posso giurarvi che è emozionante [ma anche spaventoso]. Da lì avremmo potuto fare la strada più veloce per tornare verso la costa ma ci stavamo prendendo gusto e abbiamo attraversato le Alpilles arrivando direttamente a Nizza poco distanti dal confine con l’Italia…
[nda. Altre foto del viaggio su Instagram seguendo l’hashtag #SaragoestoProvence]Categorie: Europa, In viaggio, Ristoranti, Scoprendo
Sara
Buona forchetta, blogger, sommelier e content creator sono un’instancabile curiosa. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Social media addicted, mi trovate sempre connessa!
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